Piazza delle Pietre d’Italia

2015

Memoriale diffuso della Grande Guerra – Sacrario Militare di Redipuglia 
consulente per l’architettura

PROGETTO REALIZZATO


committenza:
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale
Ministero della Difesa – Commissariato generale per le onoranze ai caduti

progetto architettonico:
Orazio Carpenzano
Tommaso Pallaria
Paolo Marcoaldi
Fabio Balducci
Alessandra Di Giacomo

con Mauro Pagliaretti, Davide Pirillo, Alessandro Pirisi, Giulia Spiridigliozzi

altre figure professionali:
Studio Azzurro [allestimento multimediale]
SETIN srl [strutture]
Fabio Garzia [impianti]
Danilo Mori [c.s.e.]

impresa esecutrice:
Bodino Engineering

localizzazione:
Via III Armata, Fogliano Redipuglia (GO), Italia

[PUBBLICATO SU]
Antonella Greco. Orazio Carpenzano. Il Campo della Pietra d’Italia. In “Abitare la Terra”, n.45, 2018, pp. 40-41, ISSN 1592-8608.
Orazio Carpenzano. Il progetto per la Casa della Terza Armata a Redipuglia. In Maria Grazia D’Amelio (a cura di). Per non dimenticare. Sacrari del Novecento. Modena, Palombi editori, 2019. ISBN 9788860608154. pagg. 206-213.
Orazio Carpenzano. Il Campo e la strada. Progetti rigenerativi per nuove ritualità collettive. In “L’industria delle costruzioni”, n.467, maggio-giugno 2019, pp. 82-87, ISSN 0579-4900.


Il progetto del Memoriale della Grande Guerra “Casa della III Armata” di Fogliano Redipuglia prende avvio dalla riconfigurazione degli spazi esterni ai piedi del Colle Sant’Elia, prospiciente il grande Sacrario Militare.
A tal proposito si è deciso di dividere l’intero progetto in un primo stralcio funzionale, avente per oggetto la realizzazione di una grande area che misura l’estensione bidimensionale di una superficie quadrata di venti metri di lato.
La struttura quadrangolare è simbolo di definizione e delimitazione, recinto e codice di un ordine concettuale, figura della terra, dell’arresto, dell’istante isolato, dell’immanenza. Essa riunisce i caratteri della figura regolare con la perpendicolarità ed essendo la più semplice struttura modulare, attraverso i suoi nove nodi si può frammentare in figure simili con progressioni infinite rinvenibili nei numerosi “tributi” che a questa figura hanno dedicato molti artisti di ogni epoca e luogo. Il tappeto diviene, quindi, il naturale recapito geometrico del Sacrario e cerniera visiva dei percorsi che convogliano tutte le direzioni principali.
La sua figura quadrata restituisce dignità formale ad uno spazio dai margini indefiniti e scarsamente relazionati con il contesto.
All’interno di questo quadrato sono collocate 8047 pietre, una per ogni Comune italiano, assemblate secondo un motivo geometrico di scomposizione triangolare della forma quadrata, riferibile alle decorazioni lapidee realizzate secondo l’antica tecnica dell’opus sectile, rielaborata agli inizi del ‘900 dalla scuola del Bauhaus in opere pittoriche e di tessitoria, principalmente nel lavoro di Anni Albers.
Il pavimento è stato montato a secco su una struttura di sostegno incassata nel terreno, un sistema costituito da una serie di supporti in acciaio, opportunamente dimensionati per sostenere i carichi di progetto, sormontati da una griglia metallica sulla quale le singole pietre vengono fissate mediante ancoraggi chimici. Ogni pietra è separata dalle altre in modo da consentire all’impianto di illuminazione sottostante di lasciar filtrare la luce prigioniera tra le fughe delle pietre.
Di notte il tappeto lapideo si trasforma in un braciere, una lampada che prosegue l’illuminazione del Sacrario verso la Casa della III Armata offrendo al visitatore uno spazio segnato dal passaggio tenue delle scie luminose sulla superficie naturale della pietra.

L’inaugurazione del tappeto, avvenuta con una cerimonia solenne il 9 Novembre 2015, costituisce la prima testimonianza di una serie di opere incentrate sul restauro conservativo del Sacrario Militare di Redipuglia e sulla ridefinizione del ruolo della “Casa della III Armata” all’interno del Parco della Rimembranza.


Orazio Carpenzano