La Scuola delle domande

2017

Concorso di progettazione in 2 fasi per la costruzione di un Polo scolastico onnicomprensivo innovativo nell’area nord di Palermo
consulente per l’architettura


committenza:
Città di Palermo

progetto architettonico:
Gianluca Peluffo
Orazio Carpenzano
Fabio Balducci
Domenico Faraco
Paolo Marcoaldi
Giuseppe Russo

altre figure professionali:
Alessandro Remonda [impianti]
Francesco Mancini [sostenibilità]

localizzazione:
Viale Venere, Palermo, Italia


Il progetto promuove un sistema educativo capace di coniugare i riti e i simboli della grande tradizione formativa italiana con l’acquisizione di
un maggiore riconoscimento sociale della scuola, declinato nell’ambito territoriale siciliano.
Al tema della formazione, ovvero dell’istruzione come costruzione del cittadino, è collegata l’azione del bambino che, lungo un percorso strutturato fatto di livelli graduali di conquista cosciente di libertà, diventa l’adolescente conscio di cosa sia l’intersoggettività, ovvero il suo ruolo e rapporto con gli altri e la Comunità.
Questo percorso, che si riflette nell’articolazione del progetto, parte da una forma di vicinanza alla natura e giunge all’avvicinamento alla collettività e quindi, fisicamente e culturalmente alla città.
L’edificio è immaginato come struttura urbana alla scala del bambino e dell’adolescente: non una città in miniatura, ma un sistema di spazi interconnessi, attraversamenti determinati e casuali, luoghi di libertà e di rispetto degli altri, di incontro e di introspezione.
Questa idea di urbanità architettonica è espressa attraverso gli elementi che compongono il Polo Scolastico, declinati nel rapporto con la Natura e la Collettività. Il complesso si struttura lungo un asse appartenente alla città, una stoà piegata verso l’incrocio a sud-ovest di Via Venere: un invito ad entrare, una dichiarazione di apertura e attraversamento del mondo scolastico da parte della collettività. Dal lato opposto, la stoà guarda verso il Monte Pellegrino, dialogando con la città nella variazione delle profondità e delle altezze delle funzioni.
Questa nuova figura urbana connette e riunisce tra loro i volumi dell’impianto: il blocco a un solo livello della scuola primaria e il fabbricato a due livelli della scuola secondaria di primo grado; dall’altro lato, il nastro circolare della scuola per l’infanzia, la palestra ed il prisma dell’aula magna che si apre alla città.
Gli edifici si assemblano così in un borgo della formazione, caratterizzato da una chiara e semplice separazione di accessi e percorsi fra le tre differenti scuole e le parti ad uso promiscuo.
Ciascuno dei corpi destinati alla didattica ha una caratterizzazione forte sul piano geometrico, in modo da garantire un’impressione percettiva chiara ed associata ad una figura identificabile.
Nella Scuola delle domande il tipo architettonico evolve di pari passo alla crescita del bambino dalla configurazione più raccolta della scuola dell’infanzia, a quella semi-aperta della
primaria, per concludersi con un organismo interamente proteso verso il mondo esterno nell’edificio della secondaria. Gli spazi sono organizzati in modo che gli alunni possano sentirsi testimoni di un processo di sviluppo del loro iter formativo in cui passato, presente e futuro sono tempi compresenti.

Orazio Carpenzano