Cotral. Recupero e riuso della stazione di alimentazione tramviaria dei Castelli Romani

2022

Recupero e riuso della stazione di alimentazione tramviaria dei Castelli Romani. Valutazione di fattibilità per la redazione delle disposizioni strutturali e degli indirizzi per la “Riqualificazione delle aree dismesse all’intorno del sistema portuale e in particolare per l’area ex Italcementi”

responsabile scientifico


committente:
Cotral Spa

responsabile scientifico:
Orazio Carpenzano

architettura:
Eliana Cangelli
Manuela Raitano con: Valerio Fonti, Benedetta Tamburini

paesaggio:
Lucina Caravaggi
Cristina Imbroglini con: Edoardo Nervi

strutture:
Francesco Romeo
Giuseppe Lanzo

economia:
Francesco Tajani con: Antonella Roma, Emma Sabatelli

render e modellazione 3D:
Andrea Parisella
Valerio Fonti

maquette:
Benedetta Tamburini

localizzazione:
Castel Gandolfo (RM)


Il progetto di recupero e rifunzionalizzazione della Stazione di Alimentazione Tramvia dei Castelli Romani mira a definire un nuovo spazio flessibile destinato a mostre, piccole esposizioni, conferenze e corsi di formazione; una foresteria e spazi di servizio per il suo funzionamento.
La giacitura principale del capannone è sud est – nord ovest, la finitura esterna è in mattoni facciavista e gli infissi originali in ferrofinestra. Al capannone si affianca un edificio di due piani fuori terra cui si aggiungono una soffitta e un piano seminterrato, inizialmente destinato ad ospitare il custode, anch’esso è in muratura con tetto a falde in legno e coppi. Sul fronte nord ovest il piano di calpestio di entrambi gli edifici è alla stessa quota del terreno, mentre, sul fronte sudest, la struttura poggia su una muratura realizzata in conci di peperino. Per favorire la lettura della profondità dell’edificio i setti murari che lo dividevano in quattro campate, sono stati aperti inserendo dei grandi archi che ne fanno apprezzare l’estensione (28 mt c.ca) e lo sviluppo verticale. L’altezza del capannone ha consentito il posizionamento di un solaio intermedio che permette di aumentare la superficie fruibile e di articolare tridimensionalmente lo spazio interno. L’accesso principale si colloca al centro del capannone sul fronte nord ovest. Attraverso un grande portale, disassato rispetto alla campata entro cui si inserisce, si accede a uno spazio centrale a doppia altezza su cui insistono un piccolo palco, delle scale che consentono di salire al piano superiore, e un matroneo che collega i livelli superiori sui due lati della campata. Entrando è possibile ammirare il paesaggio della campagna circostante attraverso una nuova e più ampia finestra, incorniciata all’esterno da una struttura leggera in ferro, dalla quale è possibile sporgersi per ammirare il panorama. Sulla destra e sulla sinistra del vano d’ingresso si aprono due ampie campate, articolate su due livelli, dove è possibile allestire mostre, organizzare piccole conferenze, svolgere seminari e lezioni o attrezzare spazi per il co-working. Attraverso allestimenti mirati (tende, pannelli o altro) è possibile isolare e rendere autonome le tre campate per consentire lo svolgimento contemporaneo di diverse attività. La campata di sinistra, più ampia, accoglie l’ascensore inserito in un carter metallico cilindrico che collega il piano terra con il nuovo primo piano ed il piano interrato. È prevista la sostituzione del tetto attuale. Le capriate Polonceau vengono mantenute, la struttura in legno viene realizzata ex novo, il pacchetto di copertura è costituito da uno strato isolante incapsulato che sorregge una lamiera in zinco titanio di colore grigio verde. Il tetto è ventilato e, sulla falda sud-est, è previsto il posizionamento di moduli fotovoltaici che concorrono all’innalzamento della classe energetica dell’edificio.

Orazio Carpenzano