ALTROEQUIPE

2001 - 2009

ALTROEQUIPE – organismo multimediale composto dal sottoscritto con Lucia Latour e gli artisti del Gruppo ALTRO, con David Barittoni (compositore/performer), Marco Donati e Mounir Zok (ricercatori del DiSMUS/IUSM), Flaviano Pizzardi (creative director di POOL FACTORY), Andrea Carfagna (regia video di MUSIC HOUSE).

L’ambito di ricerca di ALTROEQUIPE si concentra sulla performance in scena live, si propone la produzione di forme spettacolari in ambienti interattivi, con la preziosa caratteristica di utilizzare le più recenti strumentazioni tecnologiche del Motion Capture e della Motion Graphics.

Tra i progetti realizzati dal gruppo si ricordano: Physico (2001), Sylvatica (2003/2004), Pycta (2004/2005). Nel 2007, ALTROEQUIPE avvia un processo generativo in stato di performance, con un time/prototyping di tre anni, dal 2007 al 2009, che modifica sostanzialmente le proprie metodologie di ricerca, nella produzione di un sistema mutante, in ambiente interattivo. Si inizia, nel 2007, con lo spettacolo HALLALUNALALONE, segue LALLUNAHALALONE nel 2008, e si conclude nel 2009 con ALLALUNALALONEH.
Le nominazioni delle tre performance si definiscono attraverso la lallazione lunare della poesia di Elio Pagliarani, COME ALLA LUNA L’ALONE, dedicata ad Achille Perilli, nel 1965. Per ciascuno degli anni, la produzione ALTROEQUIPE ha modificato il suo precedente stato dell’arte verso diverse trasfigurazioni proposte dall’immaginario digitale. HALLALUNALALONE, la prima eccitazione del processo artistico/scientifico in stato di performance, è stata quella del situatedness, cioè generare l’ambiente responsivo della scena attraverso le tipologie antropiche degli ALONI e incorporare la FORMA UNICA di Boccioni come un sistema di dati operativi nelle diverse forme artistiche e scientifiche. L’emergenza richiesta dalla continua trasformazione del processo, ha implicato la creazione di sempre nuovi organismi e comportamenti di mutua influenza non riconducibili a quelli già esistenti.
Il programma generativo ha permesso un parkour automatico tra le topologie degli ALONI e le FORME UNICHE, attuali e virtuali; questa possibilità è stata compiuta per necessità, come nelle teorie dell’emergenza e della nuova robotica, e ha spostato stati di shock che si determinavano nel sistema interattivo in bottom-up. Non si è mai attuato nessun controllo sulla scena, ogni evento avrebbe prodotto una interazione al tempo stesso protetica e generativa.
In questo stato dell’arte si creava un cluster metodologico, che distribuiva tra i vari corpi performativi un’elaborazione molto complessa attraverso modalità semplici.

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Orazio Carpenzano